Asia e Cina si aprono alla comunità scientifiche internazionali.
Qualche riflessione sulla Cina di oggi, in occasione della partecipazione ad un congresso a Chongqing, aprile 2011 (EPS Chongqing International Medicine Forum 2011)



Recentemente la Cina sta creando un’ampia gamma di iniziative mirate a stabilire un dialogo dinamico e costruttivo con la comunità accademica che con l’infrastruttura multinazionale collegata allo sviluppo scientifico.
Specificatamente, nel campo della medicina le collaborazioni, i meeting e i congressi si susseguono con grande rapidità e intensità. Cardiologia e geriatria in particolare sembrano dominare l’area di riflessione e scambi: e non a caso, perché anche la Cina si ritrova di fronte al fenomeno – in crescita ovunque - dell’invecchiamento della popolazione. I dati rivelati da un recente censimento segnalano che la popolazione cinese ha raggiunto 1, 370,536, 865 persone, di cui più del 15 % ha più di sessant’anni, con una percentuale di maschi del 51 % rispetto a quella femminile, che ne rappresenta il 49 %.



La Grande Muraglia


Ci sono ragioni storiche ben precise per questa situazione, definita, anche se con cautela, preoccupante. Se il governo cinese è riuscito a contenere negli ultimi trent’anno un eccessivo incremento della popolazione attraverso la politica del “figlio unico”, si ritrova adesso a dover affrontare i segnali anche troppo evidenti di un limitato ricambio demografico, che porta, tra le altre cose, a serie conseguenze a livello sociale là dove gli anziani non possono più contare, in molti casi, sull’aiuto e l’ assistenza famigliare.
Si tratta non solo di una crisi culturale – per la cultura cinese, la famiglia si articola come una serie infinita di sfere concentriche inscindibili e inseparabili (simboleggiata da un oggetto generalmente scolpito nella giada, con infinita pazienza e abilità, una sfera appunto, che ne contiene spesso altre cinque, o sei, ognuna visibile e individuale ma interamente contenuta nell’altra, senza possibilità di scomponimento o separazione) – ma resa possibile in passato dal numero elevato dei suoi membri.



Chongqing


Non sono solo le strutture pubbliche a mancare nella cura agli anziani, ma le famiglie stesse, ridotte a nuclei rigidamente triadici, dove i genitori rappresentano un peso spesso finanziariamente insostenibile, e non condivisibile con altri fratelli o sorelle.
Va tenuto presente che la rigida politica del figlio unico tutt’ora prevede, nel caso della nascita di un altro figlio, la perdita del posto di lavoro per chi lavorasse per lo Stato.
Un alleggerimento della norma permette ai genitori che sono essi stessi figli unici di avere più di un figlio, ed è ora vietato agli ospedali riferire il sesso del nascituro, per evitare eventuali aborti in caso si tratti di una bambina – aborti (legali) molto frequenti nelle zone rurali, dove la nascita di una femmina viene considerata svantaggiosa economicamente per la famiglia, che deve anche fornire una dote adeguata.
Nonostante ciò a capo di importanti posizioni manageriali accademiche o di business ci sono donne (per esempio il rettore dell’università di Tsinghua, che ha appena celebrato i suoi primi cento anni di attività). Il governo sta cautamente considerando la possibilità (o forse davvero la necessità) di modificare le norme esistenti per far fronte ad una situazione sociale di dimensioni potenzialmente molto serie.



Chongqing


Il peso dell’assistenza ai propri genitori anziani, e le spese per educare i propri figli non sono certo trascurabili. Per dare un esempio, lo stipendio medio mensile di un medico specialista ospedaliero è di circa 6.000 RMB, cioè circa 600 Euro, mentre quello di un impiegato è sui 3.000 RMB, cioè 300 Euro; un altro esempio sta nell’assenza di una assistenza sanitaria gratuita.
I cittadini si devono pagare tutto – anche se la parcella del medico è molto bassa, il costo degli accertamenti, e delle medicine, è molto alto anche per un ceto medio in forte espansione: non a caso la medicina tradizionale cinese, più abbordabile, è tutt’ora molto diffusa, specialmente nelle campagne.
Le farmacie vendono entrambi i rimedi, e erbe e decotti vengono assiduamente impiegati per curare patologie comuni. Non solo: una istruttiva carrellata delle molte varietà di tè bevute in Cina rivela che parecchie di queste hanno proprietà terapeutiche, per esempio i tè privi di caffeina, buoni per combattere l’ insonnia, e altri utilizzati per favorire la digestione, ridurre il colesterolo, stimolare la circolazione, e per dimagrire.



Dintorni di Jiuzhaigou


Lo sviluppo economico sta alla base della soluzione di molti di questi problemi, e per chi approdi in Cina per la prima volta, i segnali sono ovunque. Questo paese è in fortissima crescita.
Chi arrivi a Chongqing dall’Europa, potrebbe temere di aver sbagliato volo ed essere approdato a New York. La miriade di grattacieli è sterminata, l’architettura è ultra-moderna, con grattacieli di ultima generazione, un traffico costante e intenso che provoca un inquinamento atmosferico immediatamente riconoscibile dall’offuscamento del cielo, e del sole, che difficilmente appaiono limpidi.
La città, che da sola conta una popolazione di più di 11,000,000 di abitanti (più di Pechino) è a capo di una municipalità di oltre 30,000, 000 di abitanti, ed è una delle città della Cina più fortemente in espansione – sulla strada che porta all’areoporto è possibile contare decine e decine di grattaceli in contemporanea costruzione. L’istruzione, a tutti i livelli, si sta adeguando, incoraggiando e in alcuni casi rendendo obbligatoria la conoscenza dell’inglese – presente naturalmente come seconda lingua ufficiale ai convegni, ma non conosciuto e non compreso dalla stragrande maggioranza della popolazione.



Pechino: la città proibita


Le coppie più giovani, e più motivate dal desiderio di offrire ai propri figli un futuro sicuro scelgono asili dove si insegna l’inglese, e il numero di ragazzi cinesi che vanno a studiare negli Stati Uniti, o in Australia sta crescendo a vista d’occhi. Le ragioni per mandare i propri figli a studiare all’ estero non sono semplicemente quelle di facilitare una maggiore comunicazione linguistica, ma di esporre i ragazzi ad una formazione che ne stimoli l’indipendenza, e la iniziativa individuale, valori che non appartengono all’ethos delle scuole cinesi, dove invece si coltiva una cultura di gruppo che inevitabilmente scoraggia il senso di responsabilità individuale e la capacità di prendere decisioni per conto proprio.
Questo sempre maggiore afflusso a scuole straniere è anche dovuto all’estrema selettività del sistema cinese, che prevede frequenti e durissimi test di ammissione e di passaggio da una fase all’altra dell’istruzione statale. Ne sono un esempio gli 83.000 candidati presentatisi per l’ammissione a solo una delle numerose università a orientamento scientifico e tecnologico istituite negli ultimi vent’anni.
Un altro aspetto interessante per chi non conosca il sistema educativo cinese, sta nella presenza di scuole e università militari: molto ambite per le generose borse di studio messe a disposizione. È possibile diventare musicisti, ma anche medici, sempre all’interno di una struttura militare. La selezione è in questi caso ancora maggiore. Al convegno di Chongqing si sono susseguiti professori universitari cinesi a professori universitari appartenenti all’esercito, e medici dell’ospedale medico di Chongqing, con relazioni adeguate ad uno standard internazionale, e un dialogo aperto verso partecipanti da tutto il mondo.



Xian: l'esercito di terracotta dell'Imperatore Qin


La Cina sta comunque non solo stimolando gli scambi con l’Occidente, ma sta anche cercando di aprire un dialogo reciproco e di crescita con altri paesi asiatici, con i quali ha già forti legami di scambi commerciali: Malaysia, Tailandia, Singapore. A questo proposito è in corso la realizzazione di una ferrovia ad alta velocità per collegare il sud della Cina a Singapore in 10 ore. La Cina sta anche incoraggiando una immigrazione dall’estero, o per lavoro o per studio: nella sola Pechino vivono e lavorano già circa 600.000 stranieri (su 8.000.000 di residenti).
E i rapporti con l’Italia? Il nuovo Ambasciatore Italiano a Pechino ha affermato in una recente intervista di voler incoraggiare scambi sempre maggiori a livello commerciale tra i due paesi: una passeggiata nel quartiere più “alla moda” di Wangfujing a Pechino rivela la presenza massiccia del design italiano: dalla moda (Armani, Zegna, Valentino, Gucci ecc) alle automobili (Lamborghini, Bugatti, Ferrari). Ma ai grandi nomi, il nostro Ambasciatore vuole aggiungere quelli delle piccole e media imprese, che testimoniano a suo parere la grande creatività del nostro paese. Ma per il momento, l’Italia è nota, nonostante le sue grandi firme, anche in Cina come… il paese col migliore campionato di calcio del mondo, seguitissimo da molti cinesi con entusiasmo e ammirazione.

Gabriele Optale


dal 14/01/2011