Missione lavorativa come medico specialista volontario in Burkina Faso (Gennaio/Febbraio 2007) di Gabriele Optale, Presidente (1997 e 2008) del Lions Club Venezia Marghera.

Come è possibile sfuggire al coinvolgimento emotivo delle profonde esperienze maturate in Burkina Faso, dopo il mio breve soggiorno lavorativo come medico in questo paese nel Gennaio/Febbraio 2007 ?
Alcune note riguardante il Burkina Faso, che tradotto significa il paese degli "uomini integri" (così lo battezza nel 1984 il capitano Thomas Sankara, "il Fidel Castro africano". Rimarra presidente fino al 1987, quando viene fucilato da un gruppo di giovani ufficiali. Blaise Campaoré è l'attuale presidente, che giunto alla sua terza elezione. Il Burkina Faso ha una popolazione di 13.730.000 di abitanti (censimento del 2006) appartenenti ad oltre 60 diverse etnie, le principali sono: mossi 48%, peul 10%, bobo 7%, lobi-dagari 7%, mandé 7%, sénoufo 6%, già questa parcellizzazione rende a volte difficile anche tra gli stessi Burkinabé la comprensione linguistica anche se la lingua ufficiale è il francese che ancora pochi conoscono soprattutto se si va nei villaggi dispersi nella savana (alfabetizzazione sopra i 15 anni: 26,6%, scolarizzazione dei ragazzi circa il 30%). La maggioranza della popolazione è di fede musulmana e animista, i cattolici sono circa il 30%. La prevalenza di HIV: 4,2%, i malati di Aids sono circa 300.000, la speranza di vita è 44,2 anni (fonti: Swadesh et Arana, A preliminary glotto-chronology of gur language 1996; The World Factbook e rapporto 2004 sullo sviluppo umano;Atlas du Burkina Faso 2005). La capitale è Ouagadougou con 1,2 milioni di abitanti, che dal mattino alla sera brulica come se fosse un formicaio di biciclette e vecchie moto/motorini in continuo movimento che rendono l'aria a volte irrespirabile per lo smog.


La mia presenza in questo paese è data dal service, voluto da 330 clubs Lions (io sono iscritto al club " Venezia-Marghera"), denominato "I Lions Italiani contro le malattie killer dei bambini" che tramite una stipula di una convenzione di collaborazione con il Ministero della Sanità del Burkina Faso prevede una serie di iniziative che vanno dall'invio di farmaci/materiale sanitario, vaccinazioni dei bambini contro la meningite, perforazione di pozzi per fornire di acqua potabile alcuni villaggi sprovvisti, costruzione di scuole (in alcuni villaggi mancano le scuole o se ci sono mancano i banchi su cui scrivere), affiancamento ed eventuale formazione del personale medico e paramedico che già opera in loco. Formare significa lavorare "con", lavorare insieme, gli Africani, istituendo corsi per creare una sensibilità sanitaria preventiva e favorire il diffondersi di una corretta educazione sessuale che potrebbe ridurre in maniera sensibile la percentuale delle malattie sessualmente trasmesse e per le gestanti prevenire anche patologie a carico del nascituro.
Il Burkina Faso è uno dei paesi più poveri nel mondo con un indice di sviluppo umano del 0,302 (174° su 177 paesi, dietro di lui soltanto il Mali, La Sierra Leone, il Niger), il reddito medio pro capite è di gran lunga inferiore a quel dollaro al giorno che, secondo l'Onu, rappresenta la soglia della povertà assoluta (il reddito medio annuale dei cittadini è di 900 euro).
Solo il 15% della superficie del paese è coltivata in prevalenza a miglio, sorgo e cotone (principale prodotto d'esportazione).
Altro prodotto d'esportazione è un po' d'oro, proveniente dalle miniere sfruttate artigianalmente da cercatori d'oro (compresi donne e ragazzini) che, dopo aver scavato con le loro piccozze profondi cunicoli, setacciano tra la terra riportata in superficie le pagliuzze d'oro (se sono fortunati, possono pesare 2 decimi di grammo che frutterà loro 1 euro al giorno).

Corso di formazione
  sulla <i>Human Sexuality</i> e <i>L' anorgasmia femminile, anche in relazione alle mutilazioni subite da alcune 
donne</i>

È un paese scarsamente dotato di vie di comunicazione, si possono percorrono in condizioni climatiche avverse anche 60/80 chilometri di strade sterrate prima di arrivare ad un villaggio per portare un po' di assistenza sanitaria.
La situazione igienico-sanitaria che ho potuto verificare di persona in certe aree e disastrosa, quasi tutta la popolazione entro il primo anno di vita ha già contratto la malaria e vi sono patologie che in Europa sono scomparse da lungo tempo, come la pellagra (per carenza di vitamina PP). I ceti più poveri della popolazione hanno delle spaventose carenze alimentari che determinano una iponutrizione generalizzata e malattie gravissime nei bambini come il Marasma e il Kwashiorkor (grave carenza di proteine e vitamine). Molti bambini di due/tre anni pesano meno di 7 chilogrammi, cioè come un bambino europeo di 7 mesi. In Burkina Faso la mortalità infantile è del 106 per mille. L'iponutrizione, oltre alla mortalità per inanizione, porta ad uno stato di depressione delle difese immunitarie per cui il soggetto diventa particolarmente vulnerabile ai molteplici microbi e protozoi che carenze igieniche fanno proliferare.
Spesso proprio per la carenza di medici soprattutto nei villaggi (nel 2002 c'era 1 medico per 37.699 abitanti, mentre per OMS dovrebbe essere di 1/10.000) la popolazione non ha altra scelta che quella di affidarsi ai guaritori che possono essere raggruppati in tre categorie, a seconda delle loro pratiche curative: gli erboristi che somministrano piante e radici dopo una visita diagnostica, i maghi che consultano gli spiriti degli antenati per conoscere la causa della malattia e la cura adeguata, e i medium degli spiriti locali posseduti da uno spirito di un antenato che sono in grado di conoscere le cause delle malattie considerate "perturbamenti dell'animo" ed eventualmente di contrastare gli effetti negativi della magia/stregoneria.


Altro gravissimo danno all'integrità dell'individuo è la pratica della mutilazione dei genitali femminili (Female Genital Mutilation) (ora punita penalmente anche in Burkina Faso, in Italia dal 9/1/2006 c'è la reclusione da 4 a 12 anni per "chi in assenza di esigenze terapeutiche, cagioni una mutilazione degli organi genitali femminili").
Esistono tre tipi di mutilazioni dei genitali femminili: la clitoridectomia in cui viene tolta tutta o parte della clitoride (tipo I); l'escissione che consiste nella asportazione della clitoride e delle piccole labbra (tipoII) e l'infibulazione (dal latino fibula=spilla), la forma estrema, che prevede oltre alla clitoridectomia e all'escissione, anche il raschiamento delle grandi labbra che sono poi fatte aderire, cosicché una volta cicatrizzate ricoprano completamente l'apertura della vagina, lasciando un piccolo orifizio per far defluire l'urina e il sangue mestruale (tipo III), questo è il tipo di mutilazione praticato in Eritrea, Somalia e Sudan Meridionale e viene ripetuto dopo ogni parto. Il tipo di mutilazione, l'età e le modalità di attuazione dipendono dal gruppo etnico di appartenenza e dalla zona di residenza, spesso però vengono praticate alle bambine in tenera età.
La circoncisione femminile non è una pratica religiosa ma ha una base culturale, tanto che è effettuata indistintamente da cristiani e musulmani (in Arabia Saudita però non viene praticata). Si tratta di un'usanza antica, radicata nei costumi e nelle tradizioni. È una tradizione "inventata" per evitare che durante le invasioni nemiche le donne potessero essere violentate e quindi restassero gravide. La mutilazione dei genitali femminili riguarda 130 milioni di donne nel mondo e più di 28 nazioni, in Africa riguarda nazioni che costeggiano l'oceano Atlantico come (Senegal, Sierra Leone, Liberia, Togo, Benin, Nigeria), ma anche nazioni dell'Africa Centrale fino a quelle del Corno d'Africa, più a sud invece scompare. In molti di questi paesi è ora perseguita penalmente, ma i risultati sono stati fino ad ora scarsi anche perché la pratica viene attualmente vissuta come un mezzo per evitare rapporti sessuali precoci o comunque fuori dal matrimonio.


Alcune immagini saranno sempre vive in me come lo sono quel groviglio di sensazioni di rabbia per questa barbarica pratica quando vedevo delle giovani ragazze che si sottoponevano all'intervento completamente gratuito di deinfifibulazione presso la clinica "Clinique El Fateh –Suka" a Ouagadougou, diretta dal prof. Michel Akotionga dove ho prestato la mia opera come ginecologo/sessuologo.
La deinfibulazione è un intervento chirurgico riparativo che si prefigge di creare un ostio vaginale normale e di ricostruire, per quanto possibile, l'anatomia dei genitali esterni mutilati. Si è pervasi poi da un'immensa emozione che ti sale dallo stomaco e dal cuore fino in gola e ti inumidisce inevitabilmente gli occhi nel vedere la gioia negli occhi di queste ragazze dopo aver ottenuto la loro "normalità" vaginale.
Questo magnifico service dei Lions Italiani è inteso come un lavorare "con" gli Africani, quindi è un approccio che guarda oltre la situazione immediata del bisogno e dell'emergenza (anche se non la trascura) ma guarda ad uno sviluppo ecosostenibile e soprattutto allo sviluppo umano i cui protagonisti siano i Burkinabé cioè gli abitanti del Burkina Faso.
L'esperienza umana e professionale vissuta ti riempie la vita, ti cambia e fa leggere e interpretare la realtà e la quotidianità con occhi diversi, meno miopi, più attenti ai bisogni dell'altro. Mi rendo conto, però, che comunicare le emozioni per chi non è uno scrittore non è semplice e a volte le parole non bastano a descrivere ma spero di essere riuscito, almeno in parte, a contagiare e motivare qualcuno a fare simili esperienze che io presto ripeterò e che possono dare un altro senso allo scorrere del nostro tempo e allo stesso tempo donare una goccia di speranza a chi soffre.

dal 14/01/2011